lunedì 9 dicembre 2013

APPUNTI N.2 - nel nome del padre del figlio e dello spirito femminile

“Il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo costituiscono ciò che i cristiani chiamano la Santa Trinità. 
Nessun principio femminile vi è dunque menzionato e, tuttavia, non ci si può non porre la domanda. 
Sentendo elencare il Padre e il Figlio, termini che evocano la famiglia, come non restare sorpresi dal fatto che il terzo membro di quella famiglia sia lo Spirito Santo? E cos'è una famiglia in cui manca la madre? 
I cabalisti, invece, sono nel vero quando insegnano che Dio ha una Sposa: la Shekinah. 
I cristiani devono ora riflettere e accettare l'esistenza di quel principio cosmico che è l'aspetto femminile del Principio creatore. 
L'Essere che chiamiamo Dio, e che il cristianesimo rappresenta come una potenza maschile, è in realtà maschile e femminile. 
Affinché ci sia una creazione, è necessaria una polarizzazione, vale a dire la presenza di un principio maschile, ma anche di un principio femminile. 
Per manifestarsi, Dio deve essere al contempo maschile e femminile. È questo che veniva insegnato nelle Iniziazioni orfiche: «Dio è maschio e femmina»."

un pensiero di Omraam Mikhaël Aïvanhov  

                                                                                                                                 







lunedì 25 novembre 2013

VATICANO PAGA TU noi siamo stufi

Al di là delle urla e delle aggressioni, cerchiamo di documentare i reali rapporti economici fra Stato e Chiesa in Italia, elencando contributi pubblici, esenzioni fiscali e privilegi economici di cui godono le strutture ecclesiastiche.
Otto per mille
Il capitolo più sostanzioso è rappresentato dall’8 per mille, la quota di imposte di cui lo Stato si priva e che, apparentemente in base alla volontà dei cittadini, indirizza alla Chiesa cattolica e alle altre confessioni religiose. Da dieci anni a questa parte si tratta di circa 1 miliardo di euro l’anno. Nel 2011 la cifra ha raggiunto il record di 1.118 milioni, in gran parte utilizzata per il funzionamento della struttura ecclesiastica: 467 milioni per «esigenze di culto e pastorale», 361 milioni per il «sostentamento del clero», 235 milioni per «interventi caritativi», 55 milioni accantonati «a futura destinazione».
Il punto controverso è il sistema di ripartizione, perché a firmare per destinare allo Stato o ad una confessione religiosa l’otto per mille delle proprie tasse è appena il 44% dei contribuenti, e solo il 35% sceglie la Chiesa cattolica. Ma il meccanismo  prevede che le quote di coloro che non fanno nessuna scelta non restino all’erario ma vengano ripartite fra lo Stato e le confessioni religiose, in proporzione alle firme ottenute.
In questo modo la Chiesa cattolica con il 35% dei consensi si accaparra l’85% dei soldi.
A questa cifra va aggiunta anche un’altra voce: quella dell’otto per mille che i contribuenti hanno scelto di dare allo Stato ma che, uscendo dalla finestra, rientra nelle casse della Chiesa. Nel 2010 –  dato comunicato dalla Presidenza del Consiglio – dei 144 milioni destinati dai cittadini allo Stato, oltre 53 sono stati assegnati dalla presidenza del Consiglio ad enti ecclesiastici (diocesi, chiese e parrocchie, comunità monastiche e religiose, confraternite, congregazioni ed ordini) come contributo per il restauro di immobili religiosi considerati «beni culturali», nonostante nella ripartizione dell’otto per mille alla Chiesa cattolica sia già presente la voce «tutela beni culturali ecclesiastici» a cui, sia nel 2010 che nel 2011, sono stati riservati 65 milioni.
Cappellani ospedalieri, carcerari e militari
I cappellani degli ospedali, delle carceri e dei militari svolgono un servizio di assistenza religiosa, ma sono pagati dallo Stato o dalle Regioni. Eppure all’assistenza spirituale di malati, detenuti e militari potrebbero provvedere, gratuitamente, le parrocchie.
I più numerosi sono quelli degli ospedali, circa 750 divisi in 700 cappellanie sanitarie. A retribuirli ci pensano le Regioni o le Asl, che stipulano apposite convenzioni con le Conferenze episcopali in base al numero dei posti letto. Il costo annuale si aggira intorno ai 50 milioni di euro.
Nelle carceri operano invece circa 240 cappellani, per una spesa da parte del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria del ministero della Giustizia di 15 milioni di euro l’anno.
I cappellani militari oggi in servizio sono 184, tutti inquadrati con i gradi, e gli stipendi, degli ufficiali. L’ordinario militare, cioè il vescovo a capo della diocesi , ha le stellette e la retribuzione di un generale di corpo d’armata. L’onere finanziario è di circa 10 milioni di euro l’anno.
Una cifra che non comprende le pensioni degli ex cappellani, piuttosto elevate trattandosi di ufficiali a tutti gli effetti: la più alta si avvicina a 4mila euro al mese.
Invano, nel 2007, il senatore dei Verdi Gianpaolo Silvestri presentò un disegno di legge per la «smilitarizzazione» dei cappellani militari, scatenando l’immediata reazione di Avvenire.
Scuola, editoria ed oratori
Da quando il ministro della Pubblica istruzione Luigi Berlinguer istituì le «scuola paritarie», la scuola privata gestita dagli ordini e dalle congregazioni religiose viene finanziata dallo Stato. Nel 2011 la legge di stabilità di Tremonti ha assegnato alle scuole private 245 milioni di euro, mentre la scuola statale si è vista togliere 8 miliardi in tre anni. Bisogna poi aggiungere i  finanziamenti delle Regioni, per lo più sotto forma di «buono scuola» alle famiglie che iscrivono i figli nelle scuole private. Uno dei più sostanziosi è quello della Regione Lombardia del ciellino Roberto Formigoni, che lo scorso anno ammontava a quasi 45 milioni di euro.
All’editoria cattolica, invece, nel 2010 sono stati erogati contributi statali diretti per 15 milioni di euro, spettando la parte del leone ad Avvenire, il quotidiano della Cei, che ha incassato 5milioni e 871mila euro. Un altro quotidiano cattolico, Il Cittadino, controllato dalla diocesi di Lodi, ha goduto di un finanziamento pubblico di 2 milioni e 530mila euro. Ai settimanali diocesani sono andati quasi 4 milioni di euro. Il resto, poco meno di 3 milioni di euro, è finito alle riviste edite da congregazione religiose, santuari, associazioni, movimenti e gruppi ecclesiali di varia natura.
Esenzioni: Ici, Ires, canone tv e acqua
Non hanno pagato l’Ici gli immobili di proprietà ecclesiastica destinati «allo svolgimento di attività assistenziali, previdenziali, sanitarie, didattiche, ricettive, culturali, ricreative e sportive» purché «non aventi esclusivamente natura commerciale». L’esenzione venne introdotta da Berlusconi e Tremonti nel 2005 e fu sostanzialmente confermata da Prodi e Bersani nel 2007 con l’aggiunta dell’avverbio «non esclusivamente» ; sembrava che potesse scomparire con l’introduzione l’Imu
ma così non è stato. Monti avrebbe dovuto finalmente risolvere le cose ma si è “dimenticato” di mandare alle stampe i moduli per l’autocertificazione.
Per gli enti ecclesiastici c’è anche l’esenzione dal pagamento del 50% dell’Ires (imposta sui redditi delle persone giuridiche), con un risparmio fra i 500 e i 900 milioni di euro. Ed è dimezzato anche il canone Rai.
Ci sono poi una serie di esenzioni “romane” che riguardano esclusivamente il Vaticano. Il pass per le zone a traffico limitato del centro storico alle automobili del Vaticano costa 55 euro l’anno, ai cittadini romani 550. Poi l’acqua: nel 1999 lo Stato Città del Vaticano aveva bollette arretrate dell’acqua per 44 miliardi di lire. Ne nacque un contenzioso, ma a saldare i conti fu il ministero dell’Economia, con la garanzia che il Vaticano
avrebbe cominciato a pagare almeno il servizio di smaltimento delle acque di scarico (2 milioni di euro l’anno).
Il Vaticano però non pagò nemmeno quella parte del suo debito e così un emendamento alla legge finanziaria 2004 provvide allo stanziamento di «25 milioni di euro per l’anno 2004 e di 4 milioni di euro a decorrere dall’anno 2005» per dotare il Vaticano di un sistema di acque proprio. 
Infine sono ovviamente esenti da tasse tutti gli immobili e le attività commerciali e turistiche che hanno sede legale nei palazzi vaticani che godono del regime di extraterritorialità, anche se si trovano nel cuore di Roma.


giovedì 7 novembre 2013

APPUNTI N°1 - Inferno e paradiso?


“Dopo la morte, quando ha lasciato il proprio corpo fisico, l’uomo entra nel piano astrale inferiore, dove subisce tutte le ingiustizie e le sofferenze che ha inflitto agli altri. 
Direte: «E se il male è stato fatto involontariamente, senza rendersene conto?» 
Agli occhi dell’Intelligenza cosmica, anche l’incoscienza è inaccettabile; d’altronde il Suo scopo non è la vendetta e nemmeno la punizione. Essa vuole anzitutto rendere l’uomo cosciente, e lo fa quindi passare attraverso le sofferenze che egli stesso ha inflitto agli altri, affinché impari, comprenda e si perfezioni.
Certe creature attraversano molto velocemente questa regione dell’astrale inferiore, perché non hanno commesso errori gravissimi; altre, vi soggiornano e vi soffrono a lungo. 
Quando questo tirocinio è terminato, entrano nella regione dell’astrale superiore, dove provano una gioia e una felicità proporzionali al bene che hanno fatto, perché devono prendere coscienza anche delle loro buone azioni. Se hanno dato agli altri il coraggio, la speranza, la luce, se hanno risvegliato la fede e l’amore, esse vivono quei medesimi stati.”


                                                   pensiero di Omraam Mikhaël Aïvanhov 

mercoledì 23 ottobre 2013

  TACCO 12 : LE "COINCIDENZE" A VOLTE ........

Il 12 viene considerato il più sacro fra i numeri, insieme al 3 e al  7. Indica la ricomposizione della totalità originaria, la discesa in terra di un modello cosmico di pienezza ed armonia. Indica la conclusione di un ciclo.
E' simbolo della prova iniziatica fondamentale che permette di passare da un piano ordinario ad un piano superiore, sacro.

"Il 12 segna l'ingresso nella pubertà e quindi induce l'idea di una trasformazione radicale che si fonda su un passaggio molto difficile e faticoso che è il solo che davvero porta a crescere. E' per questo che il 12 traduce implicitamente gli ostacoli, i passaggi difficili, gli enigmi da risolvere. Nella maggior parte delle società , i riti iniziatici, destinati a far accedere allo stato di adulto, si praticano nel dodicesimo anno di età."

Il 12 l'abbiamo addosso:  12 sono i nervi cranici, le vertebre toraciche, i denti molari, le paia di coste, le paia di falangi nelle dita di una mano, pollice escluso - da qui deriva la base numerica sessagesimale, che ormai usiamo poco. 
Ad esempio le uova si son sempre comprate a dozzine o mezze dozzine, solo ultimamente nei supermercati si trovano confezioni da 4, da 2, da 10, comunque mai dispari, curioso!
Anche le corde delle chitarre si vendono in confezioni da 12.....
Nel sistema di misurazione inglese i piedi sono composti da 12 pollici.

12 sono i mesi (le lunazioni complete) in un anno solare, anche se ogni due anni circa c'è la 13esima luna.
12 i segni dello zodiaco, le ore anti e pomeridiane, gli anni che impiega Giove per compiere il giro dello zodiaco. Per questo il dodicesimo anno di vita corrisponde al primo ritorno di Giove nella posizione natale.
12  24  36   avete fatto caso a certi ritmi della vita? Ad esempio la durata in anni dei matrimoni, dei grandi amori? Vanno quasi sempre a cicli di 12 o di 7.
Nel sistema musicale occidentale vi sono 12 semitoni.
Nel diritto romano vi sono le leggi delle 12 tavole, il 12 era il nome di antiche magistrature locali italiane, nel processo penale anglosassone la giuria si compone di 12 giurati, i principi fondamentali della Costituzione italiana sono 12.
Gli dei principali dell'Olimpo sono 12, Ercole affronta e supera le 12 fatiche, 12 sono i paladini di Carlo Magno e i cavalieri di Re Artù.

Nella Bibbia ci si spreca.
12 i figli di Giacobbe e le tribù di Israele. Gesù nel Tempio in mezzo ai sapienti ha 12 anni e 12 sono gli apostoli, Nel miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci le ceste sono 12. Nell'Apocalisse al versetto 12 appare un segno grandioso: una donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e sul suo capo una corona di 12 stelle. La bandiera europea, che ha 12 stelle, è stata fatta con riferimento a questo versetto. Il famoso numero dei redenti della terra, 144.000, è 12x12x1000. Gerusalemme ha 12 porte, nella Via Crucis Gesù muore alla dodicesima stazione. Lucifero è un angelo con 12 ali.

Nella religione nuragica della Sardegna il 12 era un numero frequente per esprimere il disco o la luce solare di YHWH.

Nella bandiera europea le 12 stelle dorate su campo blu sono simbolo tradizionale di completezza, perfezione ed unità.
In numerologia il 12 è un numero karmico, simboleggia il sacrificio, la fatica fisica e morale, l'abnegazione e la devozione.
Nei tarocchi la lama n.12 è l'impiccato. L'individuo vive una iniziazione che lo trasformerà. Attraverso l'accettazione dell'immobilità del corpo giungerà al rinnovamento dell'essere. Il corpo non può agire ma il suo spirito è libero. 
In matematica il 12 è il primo numero che ha quattro divisori: 2, 3, 4, 6 ed è la somma dei primi numeri pari (2+4+6).

Quando l'energia kundalini, partendo dal perineo, sale attraverso sushumna (la colonna vertebrale) vivificando i cakra, sfocia dalla sommità del cranio in 12 vividi raggi di luce: la corona. Ciò accade solo in chi è spiritualmente evoluto e fisicamente sano, gli altri rischiano di bruciarsi, letteralmente.

Questa corona è il fondamento del significato del 12.
E' il fondamento di tutte le corone che vediamo sulla testa di Re e affini.
E' il fondamento dei raggi di luce che vediamo raffigurati dietro le teste dei santi.





                                                          

LILITH, PIENA DI SALIVA E SANGUE, NON PIACQUE AD ADAMO

        La mitologia biblica ci aiuta ad immaginare Adamo - in senso psichico - un vero e proprio androgynos, recante in sè, fusi, il principio maschile ed il principio femminile, separati successivamente. Anche in Platone (Convivio) è riferito il mito del primitivo uomo ermafrodita, stessa opinione avevano i Babilonesi: il primo uomo era androgino.
Come si è scisso il femminile dal maschile?                                                                                                          in fieri.....

sabato 6 luglio 2013

L'UOMO CHE SUSSURRA AI POTENTI: IL LIBRO DI BISIGNANI


Ho comprato il libro di Luigi Bisignani!
Ho pensato subito che di segreti veri e importanti ne avrei trovati...zero, e che l'unico risultato ottenuto sarebbe stato quello di fargli guadagnare i diritti d'autore. Ma tant'è, potevo fare finta di essere un giornalista tenuto ad  essere aggiornato.
Questo genere di libri di solito non è scritto per mero piacere di scrittura ma ha un recondito scopo di propaganda politica. Come il libri di Bruno Vespa, per intenderci, tutti scritti per subdolamente giustificare le scelte politiche di Silvio Berlusconi.
Volevo scoprire quale fosse questo scopo, diciamo, subliminale.
E' un'edizione economica, non ha il buon profumo dei libri eleganti, mi sa che lo si può trovare nei supermercati.
Dunque lo apro.
Un'occhiata all'indice...nota...avvertenze...c'è un'appendice!
E già mi lecco i baffi.
C'è un pizzino di Craxi, dalla Tunisia, da cui si evince che era ammanicato con Don Verzè. Ovvietà.
Ci sono pagine di rapporti dell'ambasciata americana che "attenzionava" Grillo. Pessimo neologismo ed ulteriore ovvietà: gli Stati Uniti purtroppo attenzionano tutto e tutti.
Troveremo poi quattro paginette per screditare il movimento 5 stelle e Grillo facendogli fare la parte del fuori di testa sfruttato dagli USA per destabilizzare l'area euro.
Il libro è ben scritto, ha buon ritmo, scorre via.
Bisignani appare come un ottimo P.R., poi con l'esperienza diventa un talent scout, bravo ad individuare e proporre direttori, amministratori, quadri geniali. La persona giusta al posto giusto nel momento giusto, secondo lui questo è l'agire il potere.
Mi sembra un portinaio di rango, conosce tutti, sa tutto di tutti e ti manda l'idraulico giusto quando non hai tempo e voglia di cercartelo. E' ragionevolmente vendicativo, sa perdere con stile.
E prosegue la danza: pci dc craxi i papi andreotti gli ebrei gli arabi gheddafi i russi gli americani la mafia, il solito bouquet.
La terribile parte avuta da Cuccia contro la multinazionale più importante d'Italia, fatta fallire e smembrata grazie a lui. I balletti sconvolgenti del nostro potere finanziario e dello IOR.
Siamo sicuri che Bisignani dica la verità? O mescola verità ormai inutili con utili menzogne?
Gli amici stiano tranquilli, lui non parla e non parlerà.
I nostri servizi a disposizione della CIA, gli Stati Uniti che ci obbligano ad acquistare le loro armi: vi ricorda qualcosa?
Comincio ad annoiarmi.
A pag. 222 mi sveglio, testualmente "...sarebbe giusto condannare alla pena detentiva solo un numero di persone che gli istituti di pena sono in grado di accogliere dignitosamente." et voilà, gli altri a spasso!
Non più istituti od adeguate depenalizzazioni, basta condannare di meno.Geniale.
Dagli anni 70 ad oggi i nostri palazzi si sono riempiti di persone sempre più mediocri, il carrozzone è diventato a tutti i livelli pesante, costoso, bolso, ottuso, focalizzato sull'auto-perpetuazione.
I pochissimi cantanti solisti fanno una pessima fine: Craxi, Gardini, sono troppo incontrollabili, il sistema li azzera. I tempi sono un po' cambiati e diversi sono i personaggi ma Grillo, Casaleggio e anche Renzi devono stare attenti.
Perché Bisignani ha scritto questo libro? Egotismo. E per promuovere il suo prossimo libro giallo che, è già deciso, diventerà un film.

luglio 2013




DE RERUM NATURA: IL PUNTO G



Qualche mese fa Grillo ha menzionato il punto G, una piccola porzione anatomica femminile regalataci dalla natura e demandata al piacere sessuale. Grillo non è stato maschilista, casomai è stato un po’ irriverente, ha voluto sottolineare che le apparizioni televisive soddisfano l’egocentrismo, il gusto di apparire e questo,oltre che corrispondere a verità, vale per tutti: maschi e femmine.
Per farlo ha usato un’immagine sessuale scatenando lo sdegno.
Questo sdegno è grave, implicitamente afferma che le donne si devono vergognare di vivere il piacere. Questo sdegno è un atteggiamento morale: da dove arriva?
Ogni donna degna di questo nome sa fin dalla preistoria,senza nominarlo, cos’è il punto G, dov’è, come si usa e perché.
Si trova all’interno appena dietro la vescica, il meglio del suo utilizzo si ottiene nella posizione detta “alla pecorina” che è il contrario della posizione “del missionario”. E qui casca l’asino.
La posizione della pecorina è una posizione del tutto naturale usata da tutti i mammiferi. I missionari e i preti cattolici alle donne amerinde e a quelle europee, che usavano la pecorina come natura vuole, cominciarono a dire che era da non praticare perché sgradita al divino.
Meglio dedicarsi alla posizione del missionario. Appunto. Missionari e preti votati al celibato, aventi diritto al piacere. Le donne, anzi le femmine, no, niente piacere, solo strumenti per il piacere altrui.
Questo messaggio nel tempo si è calato profondamente nel tessuto sociale, nell’inconscio collettivo e il comportamento e l’auto percezione femminile ne sono stati drammaticamente condizionati.
Dalla preistoria fino a 5.000 anni fa esisteva il matriarcato. Non c’era un Dio ma una Dea.
La Dea, intimamente connessa ai cicli lunari (mestruazioni), alla natura, al susseguirsi delle stagioni, percettiva,sensitiva, che sforna bambini. E molto di più, ma qui non è il caso di dilungarsi in merito.
Il culto della Dea era presente praticamente su tutta la terra. Nel bacino mediterraneo se ne trovano tracce archeologiche nell’isola di Malta e tracce culturali nel “mammismo” italiano.
A un certo punto, circa 5.000 anni fa, il matriarcato cominciò a essere sostituito dal patriarcato e il culto della Dea iniziò a decadere a favore del culto del Dio (Sole). Fu un processo lungo e straziante, immagini della Dea smembrata sono state dissotterrate nel 1977 a Città del Messico (Coyolxauhqui, Dea azteca della Luna).
Circa 2.000 anni fa arrivò Gesù, non era sessuofobico; dopo poco arrivò Paolo (San) era sessuofobico un pochino, più che altro per questioni strategiche di potere dovendo vedersela con gli ebrei; dopo un altro po’ arrivò Agostino (Sant’Agostino d’Ippona, 354 – 430).
Agostino nella prima parte della sua vita fu un gaudente, convisse con una donna per molti anni, poi si pentì, divenne mistico e sessuofobico; il concetto della femmina demoniaca tentatrice  che svilisce e danna il maschio lo dobbiamo a lui,recuperato da Vecchio Testamento,Genesi - Lilith.
Per motivi soprattutto politici il messaggio di Agostino ebbe molto successo e condizionò definitivamente la filosofia  della religione cattolica.
Frutto di questo condizionamento furono, fra l’altro, i 9 milioni di donne, soprattutto levatrici ed erboriste, che nell’arco di 4 secoli furono torturate e bruciate sui roghi.
La Dea, e la sua immensa conoscenza, doveva essere distrutta, cancellata dalla faccia della terra. Doveva essere distrutta la sua conoscenza erotica perché era troppo potente. Ancora nell’antica Grecia, nonostante tutto, esistevano le “prostitute sacre”, sacerdotesse che attraverso l’atto sessuale erano in grado di raggiungere, e far raggiungere al maschio, l’estasi divina. In oriente ne abbiamo corrispondenza nelle tecniche del tantrismo.
Ed eccoci ai giorni nostri, il viaggio è quasi finito. Alla fine del 1800, con la rivoluzione industriale, dalle statiche campagne uomini e donne migrano nelle città, le idee cominciano a circolare, nasce il femminismo…il resto lo conoscete.
La Dea comincia faticosamente a rinascere per il vantaggio, non solo sessuale, di tutti.


2012